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Il gabinetto marziano

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Il primo gabinetto ad atterrare su Marte

I servizi igienici sono presenti nelle nostre case, nelle nostre città, sui mezzi di trasporto pubblico e nello spazio. Quindi perché non dovremmo pensare a un gabinetto per Marte? Questo è ciò che ha concepito Duravit, una famosa azienda di sanitari che ha creato un bagno che potrebbe essere utilizzato specificamente su Marte.

Come spiegato qui, il prototipo del progetto chiamato Martian House è stato installato accanto al museo M Shed nel centro di Bristol (Regno Unito) ed è stato progettato dagli studi britannici Hugh Broughton Architects e Pearce+ in collaborazione con gli artisti Ella Good e Nicki Kent per conoscere meglio come potrebbe essere la vita delle persone su Marte. L’idea è quella di cercare di creare uno spazio privato confortevole per coloro che in futuro dovranno vivere a lungo su Marte in quanto, come sostiene Franziska Wülker, responsabile della ricerca e sviluppo di Duravit, la vita quotidiana sul pianeta Marte sarà impegnativa e faticosa. La casa è progettata per ospitare due astronauti e ha richiesto sette anni per essere realizzata.

“È così importante che gli oggetti di uso quotidiano in casa siano progettati per essere il più semplici e confortevoli possibile”, ha affermato la responsabile di Duravit. “Questo vale soprattutto per le cose di cui non amiamo parlare, come l’uso del bagno”.

Il lato positivo di progettare un bagno per un pianeta come Marte è che per fortuna c’è la gravità e quindi non c’è il rischio che cacca e pipì galleggino nel bagno.

“Assomiglia molto a un bagno normale perché fondamentalmente è un bagno normale, almeno nelle parti che possiamo vedere”, ha spiegato Wülker. “Perché non abbiamo creato un WC più adatto allo spazio? Uno dei motivi è il comfort”.

“Quando si deve indossare una tuta spaziale per andare a fare una passeggiata all’aperto, vogliamo rendere il più confortevole possibile la vita quotidiana all’interno della casa”, ha continuato.

“L’altro motivo è che un normale bagno è sicuramente una buona soluzione. Su Marte c’è la gravità e quindi, a differenza dei bagni che devono funzionare in assenza di gravità, gli escrementi cadono da soli nella tazza e non è necessario un sistema di aspirazione”.

Poiché la carta igienica dovrebbe essere trasportata dalla Terra, il bagno incorpora una doccia per il lavaggio posteriore e una per la pulizia femminile, mentre l’acqua dovrebbe essere disponibile su Marte grazie al ghiaccio presente sul pianeta.

Il bagno è simile a quelli presenti sulla Terra ed è progettato per funzionare con una piccola quantità d’acqua e con un trattamento delle acque reflue per riutilizzare tale acqua. L’urina, invece, sarà impiegata come fertilizzante.

Il bagno è dotato anche di un estrattore di odori, poiché non è possibile aprire le finestre, di un sedile riscaldato, di un rivestimento igienico per bloccare la proliferazione dei batteri e di una tazza illuminata per l’uso notturno.

“Possiamo usare l’energia solare come fonte di energia in una certa misura, ma è limitata a causa delle tempeste di sabbia che possono durare settimane. Per questo motivo le soluzioni igieniche ad alto consumo energetico, come i bagni a a combustione che bruciano le feci, non erano un’opzione adatta”, ha aggiunto Wülker.

“Dobbiamo considerare sia le funzionalità, l’uso minimo delle risorse, sia il design. Alla fine, la casa marziana non deve solo funzionare, ma deve anche essere un luogo in cui ci si sente a casa e a proprio agio”.

Quando la struttura sarà costruita su Marte, avrà una zona abitativa, uno spazio per la coltivazione idroponica e sarà riempita di regolite, un tipo di pietra marziana che protegge gli occupanti dalle radiazioni. I bagni e gli spazi per dormire saranno posizionati sottoterra, magari sfruttando i tunnel di lava già esistenti. Per creare una comunità, ciascuna delle capsule per due persone verrebbe collegata ad altre capsule.

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