bagni pubblici

In Italia, un giovane imprenditore investe nei bagni pubblici

A Napoli è stato aperto un bagno pubblico privato

In Italia, nel corso degli anni, si è assistito ad una progressiva riduzione dei bagni pubblici, fino alla loro scomparsa in alcune città. Si è passati dalla presenza diffusa di bagni e vespasiani alla loro totale assenza, costringendo molte persone a utilizzare i servizi igienici di bar e negozi.

Le motivazioni sono varie. Innanzitutto si ritiene che i bagni pubblici siano diventati luoghi di incontri poco raccomandabili, soprattutto dagli anni ’90, in cui si sono trasformati gradualmente in ritrovi per tossicodipendenti e attività sessuali.

Col tempo, la mancata manutenzione e il degrado li hanno resi sempre più fatiscenti e inutilizzabili, al punto che la gente ha smesso di frequentarli. Forse anche i costi eccessivi di gestione e le nuove normative igienico-sanitarie hanno spinto al graduale abbandono.

Tuttavia, in alcune città resistono bagni pubblici a pagamento e qualche vespasiano. All’estero la situazione sembra diversa, infatti, ci sono paesi che mantengono e innovano i bagni pubblici con nuovi design e comfort.

Ciononostante, dove mancano del tutto, i problemi non scompaiono. L’assenza costringe molti ad usare bar e negozi, quando possibile, ma l’urgenza e gli orari di chiusura dei locali rendono la cosa difficile, spingendo soggetti a urinare per strada, aumentando il degrado. Anche l’aumento della criminalità di alcuni quartieri non agevola la situazione.

A Napoli però un giovane imprenditore, Mario Pesce (26 anni), ha avuto l’idea innovativa di aprire un moderno bagno pubblico a pagamento per risolvere il problema, dimostrando spirito d’iniziativa e attenzione al territorio.

Elegante e pulitissimo, “Se ti scappa” offre aree separate per uomini e donne, distributori di prodotti igienici, ingressi automatici e scontrino fiscale. Costa 1 euro e se avrà successo, Mario vuole aprirne altri, migliorandone l’accessibilità.

In sintesi, anche realizzati privatamente, i bagni pubblici potrebbero tornare grazie all’innovazione tecnologica, migliorando decoro e comfort urbano. Da problema trascurato, potrebbero così trasformarsi in nuove aree di qualità per le città.

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