Guadagnare dallo sterco dei maiali

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Una macchina da 1 milione di dollari per sfruttare lo sterco dei maiali

Vicino alla città di Kingaroy, nel Queensland, 220 chilometri a nord-ovest di Brisbane (Australia), c’è una fattoria dove il signor Young possiede 8.000 maiali e diverse distese di terreno per l’irrigazione.

L’agricoltore ha cercato per anni una soluzione per trarre profitto dallo sterco dei suoi maiali, dato che la sua porcilaia produce ogni anno circa 40 megalitri di liquami che devono trovare posto da qualche parte.

Precedentemente, i liquami della porcilaia venivano pompati fuori dagli irrigatori prima dell’arrivo della nuova autocisterna, ma non era un bene per i vicini, come ha dichiarato la direttrice della porcilaia Sharon Young.

“Un sacco di sostanze nutritive saliva nel cielo, il vento era un problema, e non vogliamo causare un fastidio ai nostri vicini o al pubblico in generale se c’è odore che galleggia nell’aria”, ha dichiarato.

Tuttavia, la nuova autocisterna, secondo la signora Young, ha fornito una soluzione che ha accontentato tutti: sia per la porcilaia che per la produzione di colture irrigue della fattoria.

Quest’anno, il prezzo dei fertilizzanti chimici ha raggiunto nuovi massimi, ma il signor Young stima che una cisterna piena di liquami equivale a 2.000 dollari di fertilizzanti chimici, ecco perché questa nuova soluzione rappresenta una buona alternativa.

Anche se le cisterne di liquami in Australia non sono nuove, poche sono in grado di iniettare le acque reflue nel suolo su larga scala.

L’autocisterna di fabbricazione italiana che hanno impiegato ha una capacità di 30.000 litri e una pompa a vuoto che può riempirla fino all’orlo in pochi minuti e può iniettare i liquami per 20-30 centimetri nel terreno. Il signor Young ha speso circa 1 milione di dollari per l’intera installazione, compreso il trattore e l’importazione, ma ha affermato che recupererà rapidamente il suo investimento.

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Stiamo parlando dell’azienda Bossini che è partita nel lontano 1925 per mano del suo fondatore Domenico Bossini che riparava ogni sorta di cose nella sua piccola officina in centro. Tuttavia, l’azienda prese forma durante la guerra per via dei soldati tedeschi che avevano bisogno di riparare i loro carri dai quali Domenico apprese la tecnologia che poi applicò ai carri agricoli. Ciononostante, era difficile per gli agricoltori quando si trattava di trasportare i liquami, così Domenico pensò di fissare una botte su un carro con una pompa per caricare e scaricare i liquami, il quale rappresentò il primo esempio di spandiconcime.

“Lo piazziamo alle radici della pianta e catturiamo tutta l’attività microbica”.

Questo nuovo approccio sta anche catturando l’attenzione del più ampio settore agricolo, e l’agronomo tropicale dell’Università del Queensland Mike Bell ha confermato che l’agricoltura ha bisogno di trovare modi per restituire i nutrienti al suolo.

“Dobbiamo aumentare la produzione di cibo probabilmente del 50% entro il 2050 per nutrire una popolazione globale in crescita”, ha spiegato il dottor Bell.

“Allo stesso tempo, la risorsa suolo viene lentamente degradata da alcune pratiche agricole e dalla rimozione dei nutrienti che avviene nella rimozione delle colture, quindi dobbiamo guardare a nuove pratiche per mantenere e migliorare la produttività”.

La fattoria del signor Young si trova nel Great Barrier Reef Catchment, un’area in cui l’uso dei fertilizzanti sta diventando più controllato, dato che il declino della qualità dell’acqua e della salute della Grande Barriera Corallina è stato in parte attribuito al deflusso dei fertilizzanti nei corsi d’acqua locali.

“Non ci sarà più permesso di spargere fertilizzante chimico sopra il terreno come abbiamo fatto in passato”, ha spiegato.

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“Non credo che potremo più spruzzare fertilizzante liquido in campo aperto”.

Il signor Young crede che lo sviluppo di tecnologie innovative come la cisterna per i liquami aiuterà a migliorare l’efficienza dei fertilizzanti e a ridurne lo spreco.

La famiglia Young intende anche affittare la cisterna ad altre porcilaie e agricoltori oltre alle proprie coltivazioni per diffonderne l’uso.

Fonte ABC.net.au