Bindershwar Pathak, il fondatore dell’Organizzazione per i Servizi Sociali Internazionali Sulabh, ha inventato nel 1968, la tecnologia del gabinetto compostabile a due fosse. Lo sciacquone Sulabh si basa su un semplice progetto eco-sostenibile che utilizza circa 1,5 litri d’acqua per scaricare i rifiuti. Il sistema a due fosse è semplice, economico e utile poiché riduce la necessità di pulire le fosse delle latrine (una pratica poco piacevole, ma anche poco sicura).
Usando quindi solo una piccola quantità d’acqua, i rifiuti vengono poi scaricati dalla latrina e dirottati in uno dei due canali che portano ad una fossa sottostante, la quale è costituita da fori per permetterne il drenaggio e la circolazione dell’aria che facilita la decomposizione e l’essiccazione. Quando la fossa si riempie, i rifiuti vengono deviati nel secondo canale. Quando anche il secondo canale è pieno, ciò che rimane dei rifiuti della prima fossa, che si sono ormai decomposti ed essiccati in una forma solida ed inerte, possono essere facilmente spalati via garantendo una pulizia più efficacie.
Perciò, in India, il nome Sulabh è diventato sinonimo di bagno pubblico. Bindershwar Pathak è un gigante nel mondo dei gabinetti, e le strutture Sulabh sono ovunque in India. Negli ultimi 50 anni, l’organizzazione ha dichiarato di aver costruito più di 1,5 milioni di gabinetti.
Nel 1974, Bindershwar Pathak ha introdotto in India, il concetto di bagno pubblico a pagamento, come metodo per assicurarne la manutenzione. Da allora, sono stati costruiti più di 9.000 bagni pubblici Sulabh in tutto il paese.
I bagni Sulabh sono ormai nella maggior parte dei luoghi pubblici, incluse decine di stazioni ferroviarie, e vengono usati approssimativamente da 20 milioni di persone ogni giorno.
Nell’ampia sede centrale di Sulabh si trova la Scuola Pubblica di Sulabh, un campus che ospita 520 studenti. Quando si arriva nel cortile centrale, i ragazzi in uniforme corrono intorno e sotto al grosso striscione con su scritto “Prima i bagni, dopo i templi”, una citazione del Primo Ministro indiano, Narendra Modi che dimostra come l’importanza dei sanitari sia talmente essenziale da superare l’aspetto culturale.
Molte famiglie di questi ragazzi sono a basso reddito e provengono dalla casta dei Dalit, noti per svolgere i lavori più sgradevoli, come pulire le fosse delle latrine. Il lavoro di Sulabh è assicurare istruzione e formazione a questi studenti, molto spesso gratuitamente o con sovvenzioni importanti al fine di interrompere il protrarsi della povertà.
Al Club dei Servizi Igienici della Scuola di Sulabh che ha come mascotte “Poo” e “Pee” (una cacca e una goccia di pipì), le ragazze realizzano assorbenti che la scuola vende poi per 3 rupie (circe 4 centesimi).
Un tweet dal Presidente dell’India, Ram Nath Kovind, in cui elogia Sulabh International, è esposto sul muro della scuola.
Nella sede di Sulabh c’è anche un museo dei gabinetti, che National Geographic ha menzionato come uno dei 10 musei più strani al mondo. Lì si può ammirare la storia dei servizi igienici partendo dal 2500 a.C., e vedere alcuni tra i metodi più bizzarri di gestione dei rifiuti.
Si può osservare, ad esempio, una replica dell’enorme trono in legno di Re Luigi XIV. O l’esposizione del gabinetto più costoso al mondo, un bagno della NASA da €16 milioni comprato dalla Russia per usarlo a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Non possiede lo sciacquone, ma un sistema che pompa le urine in un sistema di filtraggio che la converte in acqua potabile. Tra gli altri, c’è anche un Incinolet, un gabinetto che trasforma la cacca in cenere.
Vicino al museo, c’è poi un impianto di depurazione dove la Sulabh preleva gli scarichi dal bagno pubblico adiacente e li trasforma in materiale riutilizzabile. Il sistema di riconversione dei rifiuti di biogas alimenta i fornelli di una piccola cucina, mentre i rifiuti solidi vengono compostati e possono essere utilizzati come fertilizzanti. L’acqua viene trattata e riciclata per essere riutilizzabile per i gabinetti o per l’irrigazione del terreno. Sulabh possiede 190 di questi impianti di biogas installati nei bagni pubblici dell’India, e 5 a Kabul, Afghanistan. Il biogas, può essere utilizzato, oltre per cucinare, ad illuminare le lampade e generare elettricità.
Fonte cnet.com
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