Un nuovo materiale non inquinante derivante dall’urina
All’università di Cape Town in Sud Africa alcuni ricercatori hanno trasformato la pipì in un nuovo materiale ad impatto zero, utile per l’edilizia, contribuendo così ad un futuro sempre più eco-sostenibile.
L’urina è composta dal 90% di acqua e il restante è costituito da vari elementi come fosforo, azoto e potassio. I ricercatori hanno piazzato alcuni contenitori portatili nei bagni degli uomini per poter raccogliere la pipì. Attraverso questo prodotto di scarto, sono riusciti a produrre un nuovo tipo di fertilizzante a zero impatto ambientale, ma anche un nuovo tipo di mattone biologico, molto resistente che può essere modellato a piacimento.
Il processo di trasformazione dell’urina in mattoni richiede tre fasi.
Per prima cosa, l’urina viene raccolta in particolari orinatoi connessi a contenitori di plastica riempiti di polvere di idrossido di calcio. Col passare del tempo, questa miscela si trasforma in fosfato di calcio ossia un fertilizzante. In questa fase, ogni batterio o elemento patogeno presente nell’urina viene eliminato. Una volta eliminato eliminato il fertilizzante dall’urina, rimane una sostanza liquida.
Nel secondo passaggio, il liquido è miscelato in un apposito contenitore in cui è presente sabbia e batteri. I batteri reagiscono all’urina producendo carbonato di calcio che si solidifica con la sabbia.
L’ultima fase risiede nel porre il prodotto ottenuto in uno stampo rettangolare per alcuni giorni (dai 2 ai 6). In questo modo si ottiene un perfetto mattone bio. Più tempo il composto viene lasciato e più diventa resistente.
In futuro, questi nuovi bio-mattoni potranno essere utilizzati per costruire edifici eco-sostenibili, ma si richiederà anche un nuovo tipo di logistica per la gestione e lo spostamento dell’urina.
Fonte Focus