Un problema noto soprattutto durante le missioni più lunghe.
L’USAF (l’Airforce Americana) intende adottare un nuovo equipaggiamento per rendere la minzione durante il volo più semplice per i piloti di caccia, specialmente per le donne, risolvendo potenzialmente un problema annoso per i piloti che devono affrontare il richiamo della natura trovandosi in una cabina di pilotaggio ristretta.
L’anno scorso, l’Air Force aveva avviato la ricerca di partner industriali per il suo Sky High Relief Challenge, affermando nella sua richiesta che il servizio “necessita di un sistema per liberare la vescica migliorato che permetta alle aviatrici di idratarsi adeguatamente e alleggerirsi durante il volo senza interferire con le operazioni o compromettere la sicurezza di volo”.
Nel corso del tempo, le esigenze a livello globale e il rifornimento aereo hanno aumentato i tempi di volo delle missioni. I voli di routine nell’enorme teatro del Pacifico, per esempio, possono superare spesso le dieci ore.
Tuttavia, l’attrezzatura esistente per liberare la vescica era insufficiente per i piloti che volavano in tali missioni. “L’Air Force ha ammesso che gli attuali dispositivi non erano ottimizzati per le spedizioni di lunga durata, e di conseguenza, l’equipaggio si disidratava abitualmente per ritardare la necessità di liberare la vescica”, ha spiegato l’ACC.
Questo era un problema enorme per i piloti, soprattutto per le donne, che in precedenza avevano fatto ricorso alla “disidratazione tattica” per evitare gli inconvenienti e i potenziali pericoli di doversi liberare in volo”, stando alla Air Force.
Inoltre, la mancata minzione può anche portare ad una maggiore probabilità di essere colpiti da calcoli renali, infezioni del tratto urinario e altri problemi di salute.
Un problema simile si verificava nelle prime missioni spaziali della NASA, quando gli astronauti erano soliti mangiare una colazione completa con bistecca e uova prima di recarsi alla piattaforma di lancio. Cosa che era ed è ancora un pasto con uno scopo altamente pratico, che risale agli equipaggi dei bombardieri della seconda guerra mondiale. L’astronauta doveva infatti rimandare il più a lungo possibile il momento di andare di corpo, mangiando un pasto altamente proteico prima di salire a bordo di una navicella spaziale.
Problemi con l’attrezzatura per liberare la vescica hanno anche portato a tragiche perdite, in particolare di un pilota veterano di F-16 che si è schiantato con il suo aereo da combattimento contro il fianco di una montagna turca mentre cercava di liberare la vescica, nel 1992.
Di conseguenza, si hanno tre opzioni: indossare un pannolone per adulti, trattenerla fino a quando non si torna a terra, o usare un sistema di tubi e sacchetti per espellere l’urina.
Tuttavia, i pannoloni sono scomodi e decisamente umilianti. Trattenerla implica che il pilota possa rischiare di danneggiare la vescica o disidratarsi di proposito prima del volo, il che può causare mal di testa, una riduzione del 50% della tolleranza al G, e un aumento del rischio di perdita di coscienza indotta dal G, così come un deterioramento cognitivo e visivo.
Perciò, l’Air Force riceverà presto il dispositivo Omni Gen. 3 Skydrate per il controllo della vescica in volo, secondo un comunicato stampa rilasciato dall’Air Combat Command.
Tra le altre caratteristiche, il nuovo sistema ha una sacca più grande, diverse lunghezze per i tubi e una portata maggiore. In più, può anche essere acceso e spento dai piloti con una sola mano.
30 aviatrici hanno valutato il dispositivo Skydrate, che può essere utilizzato anche da piloti maschi, in ore di test presso la struttura Omni, tra cui nove piloti che hanno effettuato test di volo in tre diverse basi, secondo l’ACC.
“Questo è un buon esempio di utilizzo di un modello ‘fly, fix, fly’ (ossia si testa il sistema e si risolvono i problemi man mano che si presentano) per dare priorità al feedback dell’equipaggio aereo femminile e accelerare il processo di test per mettere in campo il dispositivo più velocemente”, ha spiegato Sharon Rogers, ingegnere capo del 46° squadrone di test alla Eglin Air Force Base in Florida. In un anno, il sistema Skydrate è stato costruito e poi testato.
Secondo il maggiore Nikki Yogi, un pilota di F-35A che ha partecipato ai test e ha avuto una brutta esperienza con il vecchio sistema come pilota di A-10, i piloti “dovrebbero concentrarsi sulla lotta al nemico, non sul fatto che il loro dispositivo di scarico della vescica funzioni o sia comodo da usare”.
All’inizio di questo mese, le prime spedizioni del nuovo sistema Skydrate arriveranno, e gli equipaggi potranno utilizzarlo entro la primavera del prossimo anno.
Il servizio sta anche esaminando diversi design in modo che i piloti abbiano una scelta e possano selezionare il sistema che meglio si adatta alle loro esigenze.
Fonte businnessinsider.com