Perché bisognerebbe sedersi nei bagni pubblici

0
1
squat vs sitting

Una dottoressa su TikTok afferma che accovacciarsi sull’asse del cesso è una cattiva abitudine

TikTok si sta riempiendo sempre di più di consigli medici che a volte fanno riflettere e considerare di dover cambiare certe abitudini sbagliate. Ed è ciò che può accadere con l’abitudine di molte di far pipì accovacciate sull’asse del gabinetto, un argomento affrontato da Alicia Jeffrey-Thomas, una fisioterapista specializzata nel pavimento pelvico di Boston, Massachusetts.

Secondo quanto sostiene, accovacciarsi sul gabinetto non fa bene ai muscoli del pavimento pelvico che aiutano a rilasciare l’urina e le feci, oltre a sostenere la postura e ad aiutare la funzione sessuale. Quando la vescica si contrae per far uscire l’urina, i muscoli del pavimento pelvico si rilassano per farla fuoriuscire, ma se ci si accovaccia sul water, i muscoli non riescono a rilassarsi.

In questo modo, per fare pipì quando si è accovacciati “si deve spingere ulteriormente e bypassare il normale meccanismo dei muscoli”, ha spiegato la dottoressa Jeffrey-Thomas in TikTok. “Se confondiamo continuamente il rapporto tra il pavimento pelvico e la vescica, questo può portare a difficoltà nel controllo dello stimolo ad urinare, oltre che a problemi di incontinenza da stress”, ha continuato. Quindi, se continuate ad accovacciarvi, potreste finire per farvi la pipì addosso in futuro.

È perfettamente comprensibile che la gente non voglia sedersi sull’asse dei bagni pubblici a causa dei germi, ma c’è una differenza tra il fatto che i germi siano lì e che ci si infetti a causa loro, ha affermato William Schaffner, M.D., specialista in malattie infettive e professore alla Vanderbilt University School of Medicine. “Si può andare a tamponare la tavoletta del water e vedere che ci sono germi, ma possiamo farlo con qualsiasi zona dell’ambiente, compreso il telefono, che si mette in faccia”, ha continuato il dottor Schaffner.

>>>  Scanner facciale contro i furti di carta igienica

“Se una tavoletta del bagno pubblico scoperta fosse un pericolo reale, lo sapremmo tutti e ci sarebbero messaggi riguardandi la salute pubblica in continuazione”, ha sottolineato. Inoltre, “gli uffici dei medici e i Pronto Soccorso non sono inondati da persone che hanno piaghe sui genitali o hanno contratto gravi infezioni sui genitali dai sedili dei bagni pubblici”.

“L’atto di accovacciarsi impegna e tende fortemente i muscoli dell’inguine e del pavimento pelvico, il che può potenzialmente causare spasticità di lunga durata”, secondo il Dr. Kaufman, direttore di Central Park Urology, una divisione del Maiden Lane Medical. Questo può portare a non essere in grado di svuotare completamente la vescica, il che può aumentare il rischio di sviluppare un’infezione del tratto urinario, e la necessità di andare in bagno più spesso.

“Lo svuotamento incompleto della vescica, se di lunga data, può potenzialmente danneggiare il muscolo detrusore della vescica, aggravando il problema”, ha aggiunto.

Ashley Rawlin, un medico di fisioterapia specializzato in problemi di salute delle donne è d’accordo con la dottoressa Jeffrey-Thomas e sottolinea che accovacciarsi sulla tazza del gabinetto è diverso da uno squat profondo come quello che si farebbe facendo la pipì all’aperto, poiché questa posizione permette ai muscoli del pavimento pelvico di rilassarsi e il corpo non riceve alcun segnale ambiguo. Questa è anche la posizione perfetta per fare la cacca.

Tuttavia, per molti, il problema è principalmente l’essere disgustati dal mettere il proprio sedere nudo sull’ asse di un gabinetto pubblico. Quindi, il dottor Schaffner suggerisce di metterci sopra della carta igienica per evitarne il contatto o di usare un copriwater usa e getta o delle salviette antibatteriche.

>>>  I bagni pubblici di Tokyo ispirano un regista tedesco

Ciononostante, se vi capita di non avere abbastanza carta igienica o altro, potete comunque accovacciarvi, ma ricordate solo di non farne un’abitudine in quanto il problema sarebbe accovacciarsi sulla tazza in modo abituale.

Fonte wellandgood.com