Uno studio recente ha evidenziato come la cacca sia un’efficacie arma di difesa
I calabroni giganti come il “calabrone killer” e altri della famiglia delle vespe, sono molto aggressivi e tendono ad invadere gli alveari con conseguenze devastanti.
Quando i calabroni giganti prendono di mira un alveare, attaccano in gruppo e annientano l’intera colonia, ma le api da miele asiatiche riescono spesso a prevenirne l’efficacia, raccogliendo e applicando degli escrementi di animali alle loro porte.
Questa forma di difesa attuata con la cacca, rappresenta un aspetto particolarmente ingegnoso per le api da miele che tipicamente si affidano esclusivamente alle piante per tutto ciò di cui hanno bisogno per sopravvivere, ha dichiarato Heather Mattila, professoressa associata del Dipartimento di Scienze Biologiche del Wellesley College di Wellesley, Massachusetts, e autrice di un nuovo studio su questo insolito comportamento delle api.
“Questa forma di difesa fatta col letame è piuttosto sofisticata; ci vogliono più api per eseguirla”, ha affermato Mattila.
Le api da miele asiatiche, che sono lunghe circa 10 mm, sono più piccole dei calabroni giganti che misurano fino a 35 mm di lunghezza. I calabroni killer, come i calabroni della famiglia vespa soror, sono dotati di strisce arancioni e nere con la testa arancione, e hanno in comune, con i loro cugini, l’abitudine di uccidere le api. I calabroni giganti di solito danno la caccia alle singole api, ma alla fine della stagione riproduttiva quando la covata di calabroni è più numerosa e ci sono molte bocche da sfamare e i calabroni operai iniziano ad attaccare gli alveari in gruppo, ha spiegato Mattila.
I calabroni operai strofinano il loro addome sugli alveari delle api “e sugli alberi sopra gli alveari”, ha spiegato Mattila. “Presumendo così che i calabroni che nidificano seguano la scia di feromoni”.
Se un esercito di calabroni seguisse quell’odore fino a un alveare, la carneficina sarebbe terribilmente rapida. Le api adulte sarebbero sterminate, e i sopravvissuti abbandonerebbero l’alveare lasciando i loro piccoli indifesi come un buffet a disposizione dei calabroni per i loro figli affamati, ha aggiunto Mattila.
Tuttavia, le api adottano alcune difese contro questi giganteschi predatori: possono scoraggiare i calabroni col loro ronzio, o radunandosi in gruppo e muovendo in modo minaccioso il loro addome. Le api possono anche uccidere un calabrone in gruppo formando una “palla”, e mutilando l’invasore finché non soffoca o viene ustionato a morte dal calore emanato dal gruppo di api. Le api da miele asiatiche sono anche molto rapide, tanto che riescono ad evitare di essere catturate da parte dei calabroni più lenti, ha precisato Mattila.
Ciononostante, gli scienziati hanno scoperto un altro tipo di difesa: la cacca degli animali.
Secondo la studio, la difesa delle api tramite la cacca è risultata un metodo molto efficacie. Gli alveari che presentavano tracce di cacca, subivano meno visite da parte dei calabroni giganti, i quali non sembravano disposti a mordere, o a strofinarsi contro le entrate degli alveari coperti di cacca. A quanto risulta infatti, gli alveari difesi con questo metodo non sono mai stati invasi con successo.
Un dubbio tuttavia rimane, e riguarda proprio la cacca e perché dissuada gli attacchi dei calabroni. Possibili risposte riguardano l’odore degli escrementi che per i calabroni risulterebbe molto sgradevole, o che l’odore stesso delle feci possa mascherare la scia di feromoni che i calabroni rilasciano per “etichettare” l’alveare per i loro compagni di nido, ha commentato Mattila.
La cacca, tra i suoi ormai molteplici utilizzi ecosostenibili, sembra poter diventare anche un’arma di difesa biologica.
Fonte livescience.com