Album controversi che spesso hanno richiesto la censura
Il cesso è da sempre considerato un tabù, anche quando viene usato artisticamente, in questo senso non manca anche l’ambito musicale, anch’esso costellato da alcune memorabili copertine di album in cui la comparsa del sanitario ha determinato molto spesso la censura del disco.
Ecco un elenco delle più famose.
1. The Mama’s & the Papa’s – If you can believe your eyes and ears
The Mama’s and the Papa’s erano un gruppo vocale folk-rock americano. If you can believe your eyes and ears è il disco di debutto del quartetto uscito nel 1966. La copertina di questo album la cui foto fu scattata dal fotografo Guy Webster ha subito numerose variazioni: quella originale (mostrata qui sopra), mostra il gruppo seduto in una vasca da bagno con un gabinetto al suo fianco. Le copie dell’album furono però ritirate dai negozi perché il gabinetto raffigurato fu ritenuto indecente. Da allora le copie originali sono divenute preziose e molto ricercate dai collezionisti.
Nella seconda copertina il gabinetto è in gran parte coperto da una pergamena che annuncia la presenza della famosissima California Dreamin nell’album.
Nella terza versione della copertina invece, la parte coperta elenca due brani aggiuntivi dell’album, Monday, Monday e I Call Your Name.
L’ultima versione è una copertina nera con una foto ravvicinata del gruppo che elimina qualsiasi dettaglio che faccia capire di essere in un bagno.
2. Rolling Stones – Beggars Banquet
La copertina dell’album Beggars Banquet dei Rolling Stones è stata considerata sporca e indecente tanto da venir sostituita da una copertina bianca che venne interpretata come presa in giro al White Album dei Beatles dello stesso anno. La copertina incriminata mostra il muro di un bagno pubblico la cui foto è stata scattata dal fotografo Barry Feinstein. Sul muro Richards e Mick Jagger hanno scarabocchiato il nome dell’album, titoli di canzoni come: Sympathy for the devil, Prodigal son, e il nome del singolo Street fighting man. In più vi è un omaggio a Bob Dylan ispiratore per il nuovo sound dei Rolling Stones. Infine, lo slogan God rolls his own, considerato un tantino blasfemo.
Sulla versione censurata compaiono il nome della band e dell’album in caratteri molto fini ed eleganti da farlo sembrare un biglietto di auguri, in contraddizione con il sound del disco e con la copertina originale.
I Rolling Stones hanno cercato di mantenere la copertina originale, ma non sono riusciti a prevalere sulla scelta della casa discografica dato che la cosa stava già ritardando l’uscita del disco.
3. Millie Jackson – Back to the s**t!
La copertina dell’album di Millie Jackson e il suo titolo si spiegano da soli. La cantante R&B, soul, ma anche disco è seduta sul cesso nel momento dell’evacuazione come denota la sua espressione. Il disco è un album live del 1989 in cui il titolo censurato non ha bisogno di troppe spiegazioni. Forse una citazione a Back to the future uscito l’anno precedente?
4. UFO – Force it
Force it è il quarto album in studio del gruppo british rock UFO prodotto nel 1975. È diventato il loro primo album ad entrare in classica negli Stati Uniti. L’album è stato prodotto dal bassista Leo Lyons dei Ten Years After. Un altro membro dei Ten Years After, Chick Churchill, ha suonato le testiere, il primo uso di tale strumento per un album degli UFO. La ristampa del CD è stata rimasterizzata al Sound Recording Technology di Cambridge nel 1994.
La controversa copertina originale è stata disegnata dagli Hipgnosis, come quasi tutti gli album degli UFO degli anni ’70. Il nudo sulla copertina tendeva a violare gli standard del pudore, e i sessi della coppia nella vasca non si sono saputi per molti anni. I nomi dei modelli sono stati svelati tempo rivelandosi essere Genesis P-Orridge e Cosey Fanni Tutti, entrambi, più avanti, membri del gruppo industrial Throbbing Gristle. La copertina è stata resa più soft per il mercato americano, rendendo la coppia nella vasca trasparente. La copertina è un gioco di parole, nella foto ci sono molti rubinetti, e il titolo dell’album gioca su questo (Force it nel senso di stringere).
5. Foreigner – Head Games
I Foreigner sono un gruppo rock anglo-statunitense formatosi nel 1976. La copertina del loro terzo album mostra una giovane ragazza spaventata appoggiata contro un orinatoio in un bagno maschile. Molti negozi si sono però rifiutati di vendere l’album, e alcune radio non vollero neppure passare alcuna canzone del disco considerando la copertina di cattivo gusto. La band ha poi risposto alle accuse di misoginia ricevute dicendo di amare le donne e che molte delle loro canzoni erano a favore delle donne.
6. Metallica – Metal up your ass
È abbastanza risaputo che il primo album dei Metallica si sarebbe dovuto chiamare Metal up your ass, invece di Kill ’em all. Il titolo, come spiega James Hetfield (cantante e chitarrista del gruppo) in un’intervista per i 25 anni dell’album, la cosa è stata decisa quando era ancora un ragazzino: “Sai, avevamo dei sogni. Ho sempre saputo quello che avrei fatto da grande, con le chitarre e tutto il resto. Ricordo di me a scuola che disegnavo la mia band e la copertina del disco. Sapevo già come chiamarlo: Metal Up Your Ass” ha dichiarato James. “In copertina volevamo un cesso con un braccio che spunta con una lama in mano”.
Questa volta il problema non riguardava la casa discografica. Infatti per la Megaforce (l’etichetta che ha prodotto l’album) non sarebbe stato un problema, ma lo fu per i distributori. Così per la paura di essere esclusi dai negozi, la band scelse un altro nome: Kill ’em all, come per dire “Uccidiamo tutti, così possiamo decidere il nome che vogliamo”.
Per l’immagine della copertina invece pensarono subito a qualcosa di violento, ma temendo la censura focalizzarono la scena violenta sull’istante successivo, mostrando un martello con una macchia di sangue.
7. Sebadoh – Bakesale
I Sebadoh sono un gruppo indie-rock statunitense formatosi nel 1986, considerato tra i pionieri del genere lo-fi, un sottogenere dell’indie-rock caratterizzato da tecniche di registrazione di bassa qualità.
La copertina del loro quinto album, che mostra un bambino piccolo mentre sbircia incuriosito dentro al gabinetto, è diventata nel tempo una delle copertine più iconiche. “In realtà è una mia foto scattata da mia madre quando avevo un anno” dice Barlow, il bassista del gruppo. “Quando stavamo pensando al concept per la copertina dell’album e ho trovato l’ennesima foto misteriosa della mia infanzia, ho scelto questa per il singolo, ma la Sub Pop [l’etichetta] mi ha suggerito di usarla per l’album”.
8. Maclean & Maclean – Toilet Rock
Maclean & Maclean sono stati un duo canadese, composto da due fratelli, attivo tra tra il 1972 e il 1998; noto per il loro genere sullo stile della commedia musicale, spesso caratterizzato da umorismo scatologico e per la loro reinterpretazione di brani folk famosi.
Il loro primo album era appunto intitolato Toilet Rock il quale, come anche altre loro canzoni, era caratterizzato da un linguaggio tendenzialmente volgare anche se ironico, come dimostra la copertina dell’album.
9. Fortran 5 – Avocado Suite
I Fortran 5 erano un gruppo di musica elettronica attivo negli anni ’90. Il loro ultimo album del 1995 chiude la loro attività con un disco sperimentale la cui copertina ambientata in un bagno raffigura un tranquillo momento di relax condiviso. Probabilmente, dato l’anno in cui è uscito il disco, il problema della censura del cesso era ormai superato.
E voi, quanti altri album ambientati nel cesso conoscete?